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LA MIA STORIA

CAPITOLO 1

Ciao a tutti, sono Marco Villa, molti mi conoscono come Gransta MSV, ma giustamente tanti mi chiamano solo Gransta e altri MSV (“Emmeschvì”, con una calda pronuncia napoletana). In altri casi il mio nome è stato “Voce ‘e toro”, “Uocchie e pazz”, “Bassprimer”… e altri ancora 🙂

La musica e l’arte sono passioni che mi accompagnano da sempre.
Già da ragazzino, nei primi anni ’80, quando l’Hip Hop era agli albori, ne sono rimasto folgorato, ho avuto la possibilità di rompere gli schemi e le regole, fare “ciò che non si fa” attraverso la creatività e andarne fiero.

Da bambino nel 1978 feci un capriccio incredibile perché volevo che i miei genitori mi comprassero il 45 giri di “Robots” dei Kraftwerk, alla fine me lo regalarono! Avevo 5 anni e mi faceva impazzire danzare facendo il robot e muovendomi a blocchi. L’anno seguente, dopo il successo di “Rapper’s delight” nel 1979, a casa mia iniziavano a girare audiocassette di musica americana con selezioni dei primi brani rap di artisti come Furious Five, Treacherous Three, ecc, grazie al fatto che il mio papà lavorava nella base NATO e mio fratello maggiore Ciro iniziava a frequentare quell’ambiente e iniziò a farsi amici Marines americani che gli passavano quelle cassettine piene di musica rap. Oltre a questo mio fratello iniziò a portare a casa le prime movenze che vedeva fare da questi ragazzi.

Così ho scoperto un mondo bellissimo e sregolato! Ho iniziato ballando quello che volgarmente viene chiamato breaking’ (ma oltre al b-boyng a terra, principalmente mi appassionai al popping e waving che più comunemente vanivano chiamate electric boogie) per strada sui cartoni a Napoli con qualche amichetto, negli anni in cui era tutto una grande follia e mi sono anche appassionato alle parole in rima e alla batteria fatta con la bocca, rispettivamente l’MCing o Rap e lo Human beatbox e ho contribuito a dare forma a un primo piccolo movimento Hip Hop napoletano.

I primi album Hip Hop a casa mia arrivarono attorno al 1983, alcuni mio padre (sotto insistenza mia e dei miei fratelli) riusciva a farli comprare nel negozio che c’era nella base Nato chiedendo qualche favore ad amici americani (gli italiani non potevano acquistare), pochi altri iniziavano ad arrivare nello scomparto import dei negozi di dischi a Napoli in particolare Top Records, Tatoo records e qualche anno dopo anche i 12 pollici in particolare da Dj land.. costavano un partimonio, dalle 15000 alle 30000 lire, ma i miei risparmi e le mie paghette iniziarono sempre di più ad essere un investimento per comprare dischi.

Dopo il 1984, cominciò a diventare popolare anche in Italia la Break Dance, ricordo che vidi in avamprima “Beat Street” al cinema, poi uscì “Breakin’” e poi scoprimmo che c’erano alcune chicche su VHS che potevano essere noleggiate e mi facevo scorpacciate di “Style Wars”, “Wild Style” e “Beat This: A Hip-Hop History”. Iniziarono i cerchi nella villa Floridiana a Napoli, specialmente di domenica, dove si ballava sui cartoni e io andavo a ballare con mio fratello Peppe, che all’epoca si faceva chiamare “Electric Joe” e li c’erano altre crew che si allenavano e si sfidavano.

Negli anni ’80 cercavo pazzi come me che facevano Rap ma non ne trovavo, ricevevo solo commenti strani dalla gente e altri ragazzini, mi chiamavano “o brekkist”, e alcuni mi sfottevano per il modo in cui mi vestivo, visto che indossavo jeans strappati, e quando mio padre mi fece avere un paio di LA Gear Catapult tutte nere, dicevano che avevo “e scarp r’e ‘ndicappat”… per tutti era assurdo portare al piede un paio di sneakers cosi grosse e nere, le sole che si trovavano in italia erano poche Nike o Adidas e bianche naturalmente.

Era circa il 1984 e casa mia c’era un registratore multitraccia della TEAC che erano riusciti a comprare i miei fratelli per registrare dei brani (sono il quinto e ultimo figlio di una famiglia tutta piuttosto artistica), Ciro suonava le tastiere, Roberto la chitarra e Peppe il basso, mentre io ho iniziato a utilizzarlo per campionare porzioni di musica da vinile, usando un giradischi di casa su cui mi mettevo a scratchare (finchè mio papà non “alluccav”) .

Ho creato così le mie prime produzioni rappate, passando dalla lingua inglese a quella napoletana (mi sembrava un passaggio assolutamente naturale), tra le prime del genere in città.
In quel periodo iniziai a fare i primi tentativi di pezzi musicali e feci il mio primo brano rap in inglese “Rock the rhyme” e poi il mio primo brano in napoletano che si chiamava “Napoli Night” nel 1987, ricordo che riuscii a fare ascoltare il demo a Edoardo Bennato, cercavo consensi, e il commento di Edoardo fu “bello stile.. ma in quanti siete?”… “Napoli Night” poi l’ho ripreso e sistemato dopo attorno al 1992 con l’aiuto di un tecnico del suono chiamato Maxi Mazzarella e auto-produssi una demo su cassetta del brano nel ‘93.   Maxi lo conobbi in palestra, lui lavorava a radio Marte e collaborava al programma “International dance” e in quel periodo mi faceva fare una specie di rap challenge con i pezzi Hip-house che andavano in radio sostituendo le strofe rap dei dischi e facendo fare a me delle strofe inedite personalizzate per il programma. Ricordo tra le varie “Listen Up” di FR connection in cui la mia voce sostituiva quella di Master Freez.

Amo l’arte del DJing, mescolare i suoni, ho sempre amato ogni sfumatura della cultura musicale Hip Hop, con ogni sua evoluzione, fusione, contaminazione. Amo il Sampling e il looping, “riciclare” e rubare il passato e trasformare un brano in un’altra cosa, è più forte di me, la mia indole mi ha spinto a evolvermi e esplorare sempre generi, sonorità diverse. Ho sempre creduto che l’arte sia prima di tutto un’espressione libera, selvaggia, ancestrale e priva di generei o etichette, che serve a fare rivoluzioni e abbattere muri, proprio come la cultura Hip Hop ci ha sempre insegnato.

I primi tempi poi ho fatto anche qualche “pezzo” di Writing (street art) in giro per Napoli, tra i vari una scritta RAP vicino casa nel 1988 circa… grazie a quel pezzo qualcuno in giro aveva conosciuto il mio nome per la firma MSV.

Credo attorno al 1992 ho conosciuto Tony Joz, un altro rapper e b-boy napoletano, che mi propose di fare il Dj per i Ritmo Urbano (rap duo con Joz e Massimo Domasan che ha dato i natali ai 13 Bastardi altro gruppo rap napoletano leggendario), così sono stato il loro Dj fino al 1995 circa.

Amando il suono della drum machine Roland TR-808 sin dagli anni ’80, quando ascoltavo T-La rock, Mantronix e anche l’electro funk di Arthur Baker, Robie e Paul Hardcastle, dal 1992 con Fa’73, Fabio mio carissimo amico conosciuto a scuola nel periodo dell’occupazione, ho condiviso la passione per la musica Hip Hop più elettronica e uptempo, sopra i 120 bpm, partendo dall’electro e la Miami Bass (siamo stati gli unici a farlo davvero in Italia) così ancora oggi ci piace farlo.

Nei ’90, dopo il tentativo da parte di un professore a scuola di chiamarci “Rap boys”, ci battezzammo Power Beam e con noi ha collaborato anche DJ Simi prima che diventasse il Dj del gruppo Rap La Famiglia. Molto dopo dal 2009 circa ci siamo ribattezzati Level 101. In realtà Level 101 era il nome di un altro progetto Miami Bass che io e Fabio portammo avanti con un Dj americano nella seconda metà degli anni ’90. Con Fa siamo anche andati a portare il nostro suono “Ital Bass” a Miami durante Winter Music Conference del 2010.

La mia curiosità mi ha portato a non restare fermo nei generi più classic o boom-bap e a esplorare tante sonorità, diventando uno dei precursori di diversi generi in relazione alla musica Rap/Hip Hop e elettronica di matrice street come Bass, Electro, B-more, Breaks, ma sono andato anche su Rock, Blues, Soul, RnB, Trap, Dubstep, Afro, Jungle, House, ecc

Tornando al 1993 io e Fabio abbiamo iniziato a frequentare altri amici con le stesse passioni, Attilio Justy Picciotto e Marino Magoo Guarnieri (quest’ultimo che già conoscevo perchè avevamo in comune già anche la passione per i disegni e i videogame e negli anni’80 ci ritrovavamo nelle sale giochi a studiarci le grafiche dei giochi Arcade) con i quali si ballava breaking e si formava la Energy Accumulator Crew.

Intanto si iniziava a partecipare alle prime Jam e serate organizzate a Napoli, tra l’Officina 99, ricordo in particolare il Riot club dove iniziava a fermentare una prima vera scena rap napoletana insieme a Speaker Cenzou, Ekspo, Polo, Ritmo Urbano, Nasty king, 2phast e poi molti altri.

Vincemmo in quel periodo il “premio radio” ad un festival musicale napoletano chiamato Oro di Andy al quale partecipavano molti artisti ricordo i Neri per caso e Luca Sepe. Fummo scritturati da una label napoletana chiamata Music Machine capitanata da Claudio Ferrante (quello che oggi è il capo di Artist First e ex direttore generale della Carosello records) e producemmo alcuni brani che ahimè non furono mai pubblicati, ma tutti i brani dei Power Beam realizzati con il supporto tecnico di Guglielmo Clery (che aveva un computer e ci ospitava a casa sua per produrre le nostre canzoni) diventarono parte di un cd autoprodotto intitolato “Power Beam – the Complete Master”.

Credo fosse il 1995 quando comprai usata da Guglielmo Clery la W-30 della Roland, che in pratica già era mia, una macchina che usavamo a casa sua già da più di due anni per campionare dischi. L’uso spasmotico che ne facevo, accendendola dalla mattina fino a sera, convinse anche Guglielmo che era meglio che la tenessi io. Era una sampling workstation meravigliosa, e spesso la portavo con me durante i live con i Power Beam.

Tra le innumerevoli Jam e serate in cui spesso noi Power Beam e i Ritmo Urbano ci trovavamo a collaborare, a esibirci con la nostra musica e con il breaking, iniziammo a incontrarci spesso a piazza Medaglie D’oro, luogo da noi ribattezzato “il posto” e in particolare io, Fa73 e Magoo ci dilettavamo a fare freestyle tra rap e human beat-box, così nel 1996 abbiamo fondato la PUnte AZZEccate Crew, che da P.A.C. divenne PUAZZE CREW, una delle prime crew Hip Hop d’Italia a praticare tutte le discipline (musica, danza, pittura e mentalità), nella quale insieme a me, Fa73, Magoo e Justy, c’erano anche Dj Mon-e, Keofe e Red-Dyna (che intanto era già da qualche anno diventata la ragazza della mia vita).

Le Jam continuavano a Napoli e nel resto di Italia e la P.A.C. aveva seminato e molti adepti erano venuti fuori. In particolare Magoo è stato quel b-boy che ha introdotto moltissimi giovani al breaking e all’electro boogie tra cui i ragazzi della Double B Rockers e due giovani B-girls Lita e Ilaria Honey che poi divennero parte della nostra crew.

A fine 1997 ho fatto un mixtape “Energia …su nastro” , registrato sempre con la tecnica del multitracce (che in quel periodo portavo sempre con me insieme ad un microfono) e oltre a inserire le strofe rap di alcuni dei membri della P.A.C./Puazze (Magoo, Reddyna, Fa’73, Elikà) parteciparono anche altri amici che in quegli anni erano forti a fare rap a Napoli cioè la Kontrada Spiriti Distratti (Luca Borriello in arte Mc Knut e Gianluca Vitiello Triplazero all’epoca Mc Luce) e i giovanissimi Cosang all’epoca Cossange (Ntò che si chiamava Tony Molla e Luchè che si chiamava A.Malphi) prima del loro debutto discografico con i Clan Vesuvio. Quel tape venne duplicato e venduto a mano per due o tre paia di centinaia di copie (a 5000 lire se ricordo bene).

Non ho citato che Magoo era un illustratore eccezionale oltre a un grande danzatore e lui si occupò di tutta la brand image della Puazze Crew, il logo con il pulcinella b-boy e tutte le illustrazioni che erano poi state usate successivamente nelle grafiche del nostro album. Magoo è l’artefice anche della grafica dell’album del Clan Vesuvio del 1997 per citarne uno e sul retro dell’album si può ammirare lui in freeze vestito da carabiniere perchè da poco aveva finito il suo servizio di leva. Oggi Magoo (alias di Marino Guarnieri) è un consolidato e premiato regista di film d’animazione.

Tra il 1998 e 1999 ho lavorato per la creazione dell’album della Puazze Crew, un lavoro mastodontico, ogni giorno mi svegliavo e ritagliavo campioni , organizzavo le strutture e arrangiavo i pezzi, avrò lavorato migliaia di samples… intanto che la crew si allargava con altri membri b-boys, b-girls tra cui Max BMX Bucci, Norvi, Electric Wolf, Lita, Honey, la Malatia (V-ruze e Tossina e Kel) e Nitrom24 .

Abbiamo così pubblicato l’album dal titolo “Puazze Show” da me prodotto, composto e interpretato insieme alla mia Crew, che ha riscosso successo non solo in Italia, ma anche all’estero per il suo sound molto eclettico che fondeva molte techinche di editing e programming e stili musicali diversi. Nel disco ci sono parecchie collaborazioni: Sha-One delLa Famiglia, Joel, i giovani Fuossera, Dj Franky B, Lotto Nero clan, Hobo, Fabiana Martone, e altri tutte le voci vennero registrate in studio con il tecnico del suono Rodolfo Calandrelli che collaborò anche alla finalizzazione del disco.

Pubblicammo anche “Puazze Show on vinyl” un altro doppio album solo in versione vinile con altre tracce e versioni totalmente rivisitate dei brani, era pensato prima di tutto per dj e turntablist.

Il disco venne pubblicato dalla nostra neonata label Black Needle insieme a Good Stuff che ci diede distribuzione nazionale.

La serata di presentazione del disco “Puazze Show” il 10 febbraio del 2000 al Notting Hill di piazza Dante a Napoli fu un successone pazzesco, il club era imbottigliato fino a fuori la piazza, un sold-out totale con un affluenza di oltre 800 persone ben oltre la capienza del locale, infatti molti purtroppo rimasero fuori.

Il video musicale del brano “Funky4BBoy” con la regia di Fabio Bovenzi, Magoo e la mia che montai il video e mi divertii a creare effetti 3D, piacque a MTV ed entrò in rotation su “Yo! MTV Raps” e “Brand New” credo a fine 2001, un brano strumentale con un video pieno di breaking dove insieme alla Puazze parteciparono un sacco di danzatori breakers tra i più forti della scena di quel tempo (Passo sul Tempo, Fighting Soul, DBR). Fù un classico dell’Hip Hop napoletano.

Il brano “Funky4BBoy” venne poi ripubblicato in versione mix 12 pollici in USA con altre versioni e remix , un paio fatte da me, una jungle dei Nevrotype di Dj Frenkie B e una dell’americano Dj Whatt in versione breakbeat.
Avevamo anche il sito Puazze.com che venne anche raccontato in un servizio telegiornalistico di Rai 3, come un sito che rappresentava una grande fonte di conoscenza Hip Hop.

Con la Puazze abbiamo fatto tantissimi live e Jam in giro per l’Italia e partecipazioni anche a programmi televisivi. Nella Crew entrarono anche altri artisti come Angelino di Torino già parte dei Fighting Soul e Herz e Crazy Pop già Red Lights Crew di Prato così la Puazze divenne una realtà nazionale.

Un dettaglio della mia storia è che nel 1999 e nel 2000 sono stato a New York per l’anniversario della Universal Zulu Nation. A New York ero già stato nel 1993 ed avevo visto una città ancora vestita dai tratti negli anni ’80 com i treni della metro graffitati e SoHo era strapiena di negozzietti di vinili. Mentre tra il 99 e il 2000 la città si era già trasformata, ripulita, aveva perso un po di quel fascino, però diversamente dal mio primo viaggio che fu più turistico, le altre volte ero entrato in connessione con la scena originale dell’Hip Hop, andare ai party della Zulu Nation della quale ero sostenitore sin dai primi anni ’80 , conoscere i fondatori del”la cultura”, essere li con Bambaataa, GrandMaster Caz e i Cold Crush, Krs-One, Pop Master Fabel e mille altri e fare amicizia con tantissimi Zulu Soldiers, artisti e cultori del mondo Hip Hop provenienti da tutte le parti del mondo è stata un esperienza meravigliosa.

Insieme a me e Reddyna, da Napoli c’era Pachi Chionchio e nel 2000 anche Fa73… la cosa più bella che porterò per sempre con me fu’ la conferma che la musica Hip Hop non è un genere musicale ne uno stereotipo, ai party della Zulu mentre centinaia di danzatori B-boys e B-girls si sfidavano amichevolmente sulle piste da ballo i migliori DJ dell’universo passavano qualunque genere musicale dal funk, all’elettronica alla drums & bass e gli Mc rappavano… tutto così libero e genuino! Nel 2000 io e Fabio andammo anche nel Bronx a casa di uno dei Cold Krush, Almighty Kay Gee ci voleva fare senrtire il progetto di un rapper italoamericano che stava producendo.

Dopo realizzai due mixtape stampati su audiocassetta tra il 2000 e il 2001 “1 4 D FUNK 2K” e “2K FUNK 4 U 2”un viaggio musicale super vario tra mix, remix e strofe inedite. Credo trecento copie distribuite principalmente a mano si esaurirono molto velocemente.
Nel 2001 insieme alla Fuossera, rappai in un brano nella compilation Italian Super Groove intitolato “‘E buff sonor” .

In quel periodo lavoravo a un mio primo album solista che si sarebbe dovuto intitolare “GranStuff” e che non ha mai visto la luce, ma in quel tempo non c’erano strutture discografiche, non c’erano soldi ed ero stufo di una mentalità così chiusa per me che cercavo di andare in altre direzioni musicali.. ma questa è un’altra storia…
Pubblicai comunque un paio di brani che fecero parte di un promo CD “Ammor k’e sord” e “O segret” .

Nella mia comitiva di amici in quel periodo oltre ai membri della Puazze Crew, c’erano anche altri artisti come i Fuossera e Fabiana Martone. Nell’estate del 2002 concepimmo tutti insieme un pezzo intitolato “Se Po Ffa”, un inno alla determinazione, un brano lunghissimo di 7 minuti. Dopo poi creammo anche una versione più breve da 5 minuti che venne inserita nella compilation Napolizm.

A fine 2002 lascio il lavoro e lascio Napoli e me ne vado a Milano per un anno, volevo perfezionarmi e allargare gli orizzonti, così mi presi un bel diploma di Sound Engineering al SAE Institute. Intanto continuavo a produrre la mia musica.
In quel periodo lavoravo al mio secondo ipotetico album dal titolo “Matematicamente” e anch’esso non ha mai visto la luce … ma pubblicai per il web alcuni brani estratti tra cui “Crazy”, “‘A Formula” e “L’Esercizio” con la partecipazione rap di Reddyna.

Tornato a Napoli nell’estate del 2003 andammo in vacanza in campeggio con O Iank, Peppe J-one, Sir Fernandez e Dj Fresella dei Fuossera, in quel periodo eravamo molto uniti. A quel tempo loro ponevano le basi per quel movimento chiamato “Poesia Cruda” insieme ai Cosang e io e Dj Fresella entrambi Dj e Beat-maker volevamo a tutti i costi produrre Rap e Hip Hop con elementi napoletani neomelodici, così Dj Fresella propose il sample di un brano di Ciro Rigione e scrivemmo il nostro cavallo di battaglia “Kore Napulitan”.
Il brano venne distribuito da Dj Fresella nel 2004 attraverso il suo sito e in quel periodo sempre dal sito di Dj Fresella c’era “Pnzier Psant” di Fuossera e Cosang e altre tracce di Fuossera e un altro gruppo chiamato Periferia Nord.
Per anni “Kore Napulitan” è stato associato al nome dei Cosang, forse per il fatto che i brani venivano tutti dal sito di Dj Fresella e in quel periodo la musica indipendente oltre a Myspace viaggiava nei servizi peer to peer con il download di mp3 e c’era una gran confusione.

A Febbraio 2004 io e Red-Dyna facemmo un brano per la sigla del programma “Street Style” presentato da Bus che andava in onda su Radio Italia Network.
In quegli anni come Dj ricordo in particolare le serate allo Sputnik club di via Santa Teresa degli scalzi, Il Diva club, il Links e insieme a Fa73 e Max Bucci eravamo i Puazze DJ’s e facevamo selezioni Hip Hop, Electro, Breaks.

Nel 2004 organizzammo “the Message 2004” in occasione dell’ottavo anniversario della Puazze Crew alla Città della Scienza di Bagnoli e portammo a Napoli i The Jungle Brothers da New York, riuscimmo a riunire due dei Magnificent Force (crew newyorkese leggendaria di popping e boogaloo) richiamando Pop Master Fabel da New York e Muhammed che invece era a Milano. Ci furono anche battles di breakin, murate di graffiti e i live di artisti locali oltre a noi della Puazze invitammo alcuni amici 

Lo stesso periodo ci fu lo Zulu Day di Latina evento Hip Hop gigantesco in cui anche la Puazze crew fu invitata con un live di rap e breaking.

Quando i Cosang pubblicarono “Chi more pe’ mme” nel 2005, Luca mi passò l’a-capella di “Raggia e tarantelle” così gli feci una mia versione e fu l’unico remix offical che il duo pubblicò sul suo sito cosang.com, ma poi non riuscimmo a dargli altra distribuzione ufficiale a quel tempo.

Avevo intanto lasciato nuovamente Napoli, ero tornato a Milano, per un periodo ho lavorato al Jungle Sound , storico studio di registrazione Milanese che oggi non esiste più, in questo periodo ebbi il piacere di remixare un brano per i Mr. Materia, che all’epoca era la band di Matteo Cantaloop Cantaluppi (caro amico che era fonico del Jungle) dal titolo “Superficiale” e contenuto nell’album “Tra le onde” (2005 Jungle sound/Universal).

Poco dopo iniziai a insegnare e coordinare i corsi al SAE Institute. Col tempo mi dedicai ai corsi di Audio Engineering, Digital Film Making e DJ Technique. Ritrovai un mio vecchio amico ex compagno di corso Giorgio Pona e fondammo il progetto chiamato SAE live class, un contenitore interdisciplinare che dava spazio a tutti i produttori, dj e musicisti del campus e realizzammo serate, eventi, dj set. Tra le varie serate SLC in versione DJ ci fu una data con Questlove dei The Roots al Blanco, un club di Milano. Riuscimmo a pubblicare anche una compilation com i brani di molti artisti del campus che uscì con l’etichetta Mid Finger Records nel 2009 e come estratto venne realizzato il videoclip di Kosmi feat. Bunna degli Africa Unite col brano “Ritornerò” prodotto da Simone Locci con la mia supervisione.

Nei miei primi tempi a Milano iniziai a collaborare con Cris Guerra un Dj /produttore del sound breakbeat che gestiva il sito breaks.it e con lui iniziammo a fare molte serate di musica breaks, electro e bass in diversi locali, in particolare le serate LOUD al Rocket club quando si trovava a via Pezzotti furono molto belle.

Altra esperienza milanese nel 2005 fu stare nella segreteria organizzativa dello Urban Edge Show, un evento incredibile che riunì i protagonisti più influenti della street art e dello “stile di vita di strada, urbano e sotterraneo” con pittura, musica e performance. Parteciparono tra i vari: Doze Green, Obey Giant, Sharp, Dumbo, Blu e molti altri street artist eccezionali… ebbi occasione anche di performare come Dj in un paio di occasioni in quel contesto di eventi.

Capitò poi che Dj Enzo figura storica dell’Hip Hop di Milano mi chiese di partecipare a un brano per il suo nuovo album “Life Stories” che stava realizzando con l’etichetta First Class di Antonio Tesoro. Così rappai una strofa nel brano “Beats 4 life” prodotto da Maurizio The Next One, un altro personaggio fondamentale nella storia dell’Hip Hop italico, era il 2006.

Sempre l’etichetta First Class che in quegli anni produceva molti album rap, scritturò i Fuossera che realizzarono “Spirito e Materia” nel 2007. Per loro produssi il singolo “Voglia e vulà” con un beat Proto-Trap fatto di 808 incalzante, drillate di snare ma con un arrangiato armonico molto emozionale, feci anche una strofa rap nel brano “L’avere”.
Il video di “Voglia e vulà” venne girato a Napoli, nel video c’è un mio cameo oltre a Tony e Luca dei Cosang e un giovane Simone Mace che all’epoca lavorava con l’etichetta First Class appunto.

Gia da qualche tempo avevo iniziato a lavorare a un altro mio album intitolato “Viaggio a Raptenope” sarebbe stato un album Hip Hop tutto al Napoletano e avevo coinvolto moltissimi protagonisti della musica rap e non solo della mia città, come Marco Zurzolo, Mario Castiglia, Sha-One, Mc Ghiaccio, Lucariello, Cosang, Polo, Ekspo e moltissimi altri. In molti registrarono le loro parti con reattività, ma ci furono diversi intoppi con molti altri e rallentai.
Successivamente proposi a Dj Fresella di collaborare nella realizzazione di questo progetto, ma nonostante gli sforzi per portarlo avanti non si riuscì a svilupparlo, poi lo accantonai… vorrei riprenderlo, vedremo.
Anche questo album quindi non ha mai visto la luce … quello che però venne pubblicato che doveva essere uno dei brani del disco, fu “Kore Napulitan” rivisitata con la partecipazione di Ciro Rigione (questa volta proprio lui non il sample) insieme a Dj Fresella. Il brano venne poi pubblicato più tardi nel 2011.

Attorno al 2007 a Milano avevo ritrovato un vecchio amico che si era appena trasferito da Napoli, Gianluca Vitiello Triplazero che prima si chiamava Mc Luce quando faceva parte della Kontrada Spiriti Distratti. Gianluca iniziava a lavorare come speaker a radio Deejay e con l’amicizia e la frequentazione decidemmo di fare nuovi brani musicali io, lui e Reddyna, ci battezzammo Biscuits, come biscotti.
Dopo aver visto al cinema il film di Marco Risi “Fortapasc” che racconta la vita di Giancarlo Siani, giornalista ucciso dalla camorra, sentimmo un forte richiamo,
Siani era del quartiere Vomero di Napoli come me e Reddyna, ma si scontrò con la malavita di Torre Annunziata, da dove viene Gianluca. Siani lavorava alla sede di Torre del giornale per cui scriveva proprio articoli sulla criminalità organizzata, Fortapasc era il nome del centro nevralgico della camorra a Torre Annunziata. Scrivemmo e realizzammo in pochi giorni “Fortapasc” che ebbe grandi riscontri e apprezzamenti dai media e dal pubblico diventando una sorta di brano manifesto. Il video di Fortapsc è stato diretto da Peppe Romano aka Pepsy Romanoff amico da decenni e oggi mio “collega” della casa di produzione Except.

Nel 2009 insieme a Giorgio Pona il mio amico produttore che aveva messo su una label chiamata GPees quando stava a Londra, iniziammo a lavorare su alcune produzioni e insieme producemmo il primo album degli Orange di Francesco Mandelli (il Nongio di Mtv e uno de”i soliti idioti”) intitolato “Certosa” che venne pubblicato con la Mid Finger Records di Samuele Franzini in distribuzione nazionale Audioglobe.

…. to be continued.. appena ho tempo vado avanti, o magari ci scrivo un libro .. ci penso .. in ogni caso grazie sei sei arrivato fin qui! 🤓🤘